Fratelli o schiavi?
· Una modernità fondata sull’economia e sulla paura dell’altro ·
«Non più schiavi, ma fratelli» è il tema su cui Papa Francesco ha chiesto alla Chiesa di riflettere per la giornata mondiale della pace che si svolgerà il 1° gennaio 2015 e che riprendiamo in occasione, il 21 settembre, della giornata della pace indetta dall’Onu.
Lo scrive Francesco Del Pizzo precisando che la fratellanza, bussola della pace, si contrappone alla schiavitù logicamente e semanticamente. In un linguaggio cristiano, ma anche civile e socio-politico, che significa essere fratelli in un mondo che sembra vivere, dice il Papa, una «terza guerra mondiale a pezzi»?
L’uomo contemporaneo deve riconsiderarsi e rivalutarsi fratello e non oppressore, poiché beato è colui che riconosce nell’altro la comune dignità dei figli di Dio. O si è fratelli o schiavi: se non si riconosce tale dignità, si può essere facilmente schiavi di se stessi, schiavi del proprio io, immaginando una libertà illusoria e inesistente, che non lascia termini di confronto se non con se stessi e rende gli altri addirittura merce da usare e gettare.
Fonte: http://www.osservatoreromano.va/it/news/fratelli-o-schiavi
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